Una delle caratteristiche che più colpiscono i turisti italiani in vacanza sulle spiagge spagnole è spesso l'assenza di stabilimenti balneari e ombrelloni.
Per noi spesso abituati a vedere gli arenili completamente coperti da un tappeto di sdraio, asciugamani, tavolini e sale giochi, la visione di un tratto di litorale urbano più simile ad una caletta isolata che ad parco divertimenti disegnato da un architetto, attira l'attenzione e sorprende, spesso piacevolmente.
Certo, una spiaggia comoda e piena di servizi ha sicuramente molti lati positivi, però a volte può risultare anche stressante, per il continuo viavai di persone impegnate in mille attività di svago, per l'alto volume della musica durante l'ora di lezioni di salsa, per la visione ridicola di persone immerse nella piscina a pagamento a scarsi dieci metri dal bagnasciuga. La tranquillità accompagnata dal sottofondo del regolare rumore del mare si rischiano di perdere.
Eppure esiste una via di mezzo, la possibilità di godere della spiaggia in pieno relax senza doversi per forza negare i piaceri della tavola, del divertimento, dello stare insieme in uno scenario naturale sognato per mesi. Il modello del chiringuito spagnolo rappresenta forse il miglior esempio di equilibrio tra la spiaggia al naturale e la zona di divertimento.
Le origini
Questi (in genere) piccoli stabilimenti sulla spiaggia hanno la loro origine nei "merenderos" allestiti da sempre sulle spiagge spagnole; piccole capanne costruite e gestite da pescatori dove nei mesi più caldi si poteva consumare dell'ottimo pesce fresco a prezzi popolari, godendo della brezza e del panorama.
All'inizio del secolo scorso, con il modificarsi dei costumi e l'arrivo sulle spiagge della borghesia in cerca di refrigerio e attività salutari, questi piccoli locali cominciarono ad espandere la propria clientela e a diventare delle vere e proprie attività commerciali.
Sembra che il primo stabilimento a rispondere alle nuove esigenze sia stato aperto nel 1913 a Sitges, splendida località della costa catalana. Il locale, chiamato appunto "El Chiringuito" e tutt'ora in attività, pare abbia preso in prestito il nome da dei tradizionali locali di Cuba e Portorico, dove venivano servite rinfrescanti drink a base di canna da zucchero; l'estratto di canna, pressato per preparare le bevande, produceva un piccolo rivolo di liquido, il "chiringo" appunto, che finì per identificare questo tipo di locali ed essere successivamente esportato in Spagna.
Una variante di questa ricostruzione racconta che con "chiringo" ci si riferiva piuttosto alla maniera caraibica di preparare il caffè, filtrato con l'aiuto di un retina dalla quale colava lentamente un filo dell'apprezzata bevanda.
Il chiringuito oggi
Con l'arrivo del turismo di massa, indicativamente all'inizio degli anni '70, i chiringuitos hanno cominciato a moltiplicarsi sui litorali spagnoli e, ancora una volta, ad evolversi. Le piccole capanne con il pavimento di sabbia e la copertura di canne per fornire ombra si sono in molti casi trasformate in veri e propri beach club o ristoranti con ampie finestre e vista mare; le vecchie barche riempite di sabbia utilizzate come barbeque per grigliare il pesce hanno in molti casi lasciato spazio ad attrezzate cucine.
Oggi molti di essi offrono tutti i servizi basici di cui si ha bisogno per una giornata in spiaggia (bar, ristorantino, servizi e assistenza) ed in alcuni casi anche quelli a cui noi italiani siamo abituati (ombrelloni, noleggio pattino, giochi per i piccoli, musica, aperitivi e feste).
Esistono naturalmente diversi tipi di stabilimenti, dai più tranquilli ed alla mano, a quelli più movimentati e moderni; ogni zona poi aggiunge i suoi dettagli. Nei chiringuitos di Malaga è normale dedicarsi alla gastronomia tradizionale ordinando ad esempio un "espeto de sardinas" (sardine allo spiedo cotte alla brace direttamente sulla spiaggia); negli stabilimenti di Formentera è imperdibile il mojito al tramonto e la festa fino a tardi; in Costa Brava è spesso possibile godere di buon vino, ottima cucina ed un ambiente sofisticato; a Marbella il lusso si porta anche in spiaggia, con veri e propri ristoranti e centri relax.
Continuano però ad esistere numerosi esempi dello spirito originale; piccoli stabilimenti di legno e paglia (a volte ancora abusivi dopo decenni di attività) affacciati sulla spiaggia, dove rimane intatto il piacere di rilassarsi con una cerveza all'ombra godendo di un po' di musica e di un ambiente piacevole e rilassato.