Grazie in parte al lavoro svolto da Los Del Rios e alla loro canzone di grande successo, la Macarena è probabilmente il quartiere più conosciuto di Siviglia (nel senso che è quello che si sente più nominare) e magari anche di tutta la Spagna, sebbene il collegamento tra il luogo e la canzone sia molto vago. L’uso di Macarena come nome femminile è molto popolare a causa di un simbolo religioso del luogo, la Virgen de la Esperenza de Macarena (la Vergine della Speranza), una delle statue che fanno la loro comparsa durante le processioni della Semana Santa (Settimana Santa). Il nome potrebbe originariamente essere derivato dal Greco (Macarisuena era una figlia di Ercole, comunemente identificata come una delle fondatrici della città), o da un certo Macarius, il quale secondo la tradizione popolare era stato un proprietario terriero romano, o ancora dal nome della porta settentrionale della città moresca, chiamata Bab-al-Makrin.
La Macarena costituisce il quartiere nord-orientale del blocco antico, o città vecchia, delimitata ad Ovest da Calle Feria, a Sud da Calle Escuelas Pìas e ad Est dalla strada che circonda l’anello interno, che si snoda appena oltre le vecchie mura cittadine. Fu creata nel XII secolo dagli Almohades, l’ultima dinastia di regnanti moreschi, che circondarono l’area di frutteti e orti a Nord della vecchia città con un nuovo muro, una lunga sezione del quale può ancora essere vista a Sud-Est dalla porta de La Macarena, per dare un’idea di come la città potesse sembrare agli occhi di un viaggiatore che giungeva in città.
Una volta incluso tra le mura, comunque, il quartiere fu vittima di un lungo processo di urbanizzazione, come risultato di un forte aumento demografico e di poco spazio disponibile all’interno di una città circondata da mura. Nonostante ciò una piccola parte delle sue origini si può ancora trovare nel cosiddetto “Giardino dei Re Moreschi”, in Calle Enladrillada. In tempi più recenti il quartiere venne definito il più povero della Spagna, e anche se oggi ciò non è così evidente persiste comunque una grande area abitata da lavoratori che dà l’autentico sentore di vita quotidiana condotta da persone ordinarie.
La famosa statua della Vergine della Speranza “vive” nella Basilica Macarena (che venne costruita negli anni ’40 proprio per questo scopo), ed è il pezzo più importante delle processioni della Semana Santa che si svolgono durante la mattina del Venerdì Santo e attirano un gran numero di persone. Anche se non siete religiosi, queste enormi processioni – con le figure della Vergine e di Cristo trasportate tra le strade sulle loro piattaforme – possono essere piuttosto emozionanti. La statua della Vergine è una vera opera d’arte e venne creata nel XVII secolo da Pedro Roldàn, o forse dalla figlia Luisa nel laboratorio del padre (un’artista donna era piuttosto inusuale in quel periodo).
Appena fuori dal cancello de La Macarena si trova lo splendido edificio del parlamento dell’Andalusia. Questo impressionante edificio, uno dei più grandi della città, venne costruito nel XVI secolo come ospedale femminile, e venne chiamato El Hospital de las Cinco Lagas de Nuestro Redentor (Ospedale delle Cinque Ferite del Nostro Salvatore), sebbene più avanti sia stato sfruttato come ospedale per la peste e come ospedale militare. Non venne chiuso fino al 1972 e venne convertito per essere utilizzato dalla Junta de Andalucia nel 1986.
Dalla Basilica e dalla porta si estende la strada principale de La Macarena, Calle San Luis, che attraversa il centro del quartiere e arriva alla Plaza e alla chiesa di San Marcos; poi, cambiando nome, arriva fino a Santa Catalina. Per molti anni la strada venne chiamata Calle Real (Strada Reale) dato che era utilizzata da molti monarchi – inclusi i re cattolici Ferdinando ed Isabella, Carlo I (che la percorse per raggiungere il Palazzo Alzacar e sposare Isabella del Portogallo), e Felipe IV – per il loro ingresso cerimoniale in città. Il nome venne cambiato in San Luis dopo la costruzione della chiesa Gesuita di San Luis de los Franceses nei primi anni del XVIII secolo, la cui facciata barocca, considerata una delle più belle in Europa, si può ammirare circa a metà della lunga strada.
Anche le vecchie chiese di San Gil, Santa Marina e San Marcos, tutte costruite al posto di antiche Moschee e ancora caratterizzate da alcune fattezze tipiche del periodo moresco, meritano sicuramente una visita. Uno dei posti più belli a San Luis è il palazzo Pumarejo. Costruito nel XVIII secolo (la piazza di fronte venne creata nel medesimo periodo, dopo la demolizione di un blocco di abitazioni), è adesso un complesso di appartamenti con un sentore del suo antico splendore, romantico per i visitatori ma non così comodo per chi vi abita: è il caso di operare una pesante ristrutturazione.
L’altra strada principale de La Macarena, Calle Feria, è più affollata e commerciale, uno stradone in vecchio stile ricco di piccoli negozi (negozi veri che vendono articoli utili ai residenti, non negozi di souvenir) e bar. La strada è così chiamata per via del mercato del tardo medioevo che venne istituito in questa zona a partire dal 1254, appena dopo la riconquista della città da parte dei Cristiani, per revitalizzare l’economia della zona dopo la partenza di molti dei suoi abitanti moreschi. La strada viene anche menzionata da Cervantes, l’autore di Don Chisciotte, che visse a Siviglia per un periodo.
Il mercato di El Jueves (Giovedì) è il diretto discendente dell’antico mercato, che diventa così il più antico mercato ancora operativo di tutta Europa. Le sue fattezze sono naturalmente cambiate molto nel corso del secoli. Adesso si tratta principalmente di un mercato di seconda mano, che vende libri, giocattoli, servizi da tè e molto altro. I mercanti espongono la loro merce su piccoli tavoli o coperte stese per terra (soprattutto nella parte più vicina alla strada) intorno alle 7 del mattino e il mercato resta aperto fino a mezzogiorno circa. Può essere divertente fare un giro e dare un’occhiata, o semplicemente stare a guardare la gente da uno dei bar.
Risalendo un po’ lungo la strada si trova il mercato alimentare Feria, anch’esso derivato dall’antica fiera medievale, che è il più antico a Siviglia. L’edificio, stretto tra la chiesa Omnium Sanctorum del XIII secolo e il Palazzo Algaba, che ospita il piccolo centro Mudjar, risale al XVIII secolo, ma è stato recentemente ristrutturato. E’ un edificio piccolo e piuttosto intimo, che dà la sensazione di essere un luogo per la gente del posto, ricco di colori della frutta e verdura fresca, carne, pesce e frutti di mare che vi delizieranno. Una parte del mercato del pesce è stata promossa a ristorante, ma molti continuano a preferire il bar-mercato originale La Cantina, che vende il miglior pesce fritto della città, direttamente proveniente dal pesce fresco del mercato, ed è uno splendido posto dove fermarsi dopo una mattinata di shopping o di esplorazione. Godetevelo!