La Serra de Tramuntana è una catena montuosa che si sviluppa lungo la costa nordoccidentale di Maiorca. Con una lunghezza di 90 chilometri e una larghezza massima di 15, racchiude 18 comuni e ricopre circa il 30% del territorio dell’isola.
Nel 2011 fu dichiarata Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, nella categoria di paesaggio culturale.
Per dichiarare un luogo “Patrimonio mondiale”, l’UNESCO deve considerarlo di valore eccezionale per l’umanità: qui, l’uomo ha saputo adattarsi ad un terreno privo di risorse idriche e, attraverso sistemi di canalizzazione dell’acqua di origine araba, ha trasformato il paesaggio. Si tratta di un paesaggio agricolo mediterraneo, caratterizzato da terrazzamenti, mulini idraulici e costruzioni di pietra a secco, coltivato ad ulivi, mandorli, arance, pomodori, viti.
La strada Ma10 percorre l’intera Serra da Andratx a Pollença, attraversando paesaggi vertiginosi, dove strapiombi si affacciano inaspettati sul mare, i colori cambiano a seconda dell’epoca dell’anno, di tanto in tanto le vette si ricoprono di neve in inverno, e le cittadine sono avvolte dall’incanto tipico dei paesini in montagna (pur avendo spesso accesso al mare in pochi chilometri). Non a caso questi panorami hanno ispirato molti artisti di fama internazionale.
Il modo migliore per esplorarla è, quindi, percorrerla in auto: Palma è un ottimo punto di partenza, ma da qualunque angolo dell’isola potrete raggiungere velocemente la Serra. Idealmente, può essere percorsa interamente lungo la Ma10 in tre giorni, tempo sufficiente per conoscere ogni angolo di questa meraviglia.
Andratx – Valldemossa (41,2 km)
Potete partire da Andratx, una cittadina a 28 km da Palma. Passeggiate per le viuzze e soffermatevi nella piazza principale, dove è facile trovare qualche artigiano nella preparazione di ceste con foglie di palma.
Il mercato settimanale si svolge il mercoledì mattina ed è l’occasione migliore per comprare qualche prelibatezza maiorchina. Salite fino alla chiesa di Sant Bartolomeu e al cimitero, da cui si possono vedere i campi di mandorli.
A 5 km da Andratx si trova Port d’Andratx, un villaggio di pescatori dove si concentra il turismo di qualità.
A questo punto, prendete la Ma10 e addentratevi nella Serra de Tramuntana. La strada è tortuosa, continuamente a picco sul mare, un susseguirsi di tornanti in salita e discesa, ma vi regalerà paesaggi unici. Il tratto fino a Valldemossa ospita due paesini davvero pittoreschi: Estellencs e Banyalbufar. Quello che stupisce sono le case, alte e strette, di pietra, con le tradizionali persiane di legno dipinte di verde, costruite su strade labirintiche, che seguono la pendenza del terreno.
Questo tratto offre anche due splendidi punti panoramici: il Mirador Ricardo Roca, poco prima di arrivare a Estellencs, e il Mirador de Ses Ànimes o de Verger, una torre di vigilanza a pochi chilometri da Banyalbufar, da cui potrete ammirare la costa.
Una volta arrivati a Valldemossa, visitate la Cartuja, un monastero del XV secolo, dove vissero per tre mesi Chopin e George Sand nel 1838. Non potete lasciare Valldemossa senza provare la sua specialità pasticcera: le coques de patata (brioche di fecola di patata), tra le migliori quelle della Panaderia Can Molines (in via Blanquerna, 15).
Deià – Escorca (37,2 km)
Prima di arrivare a Deià, sempre sulla Ma10 da Valldemossa, fermatevi a Son Marroig, una delle proprietà che l’arciduca Luis Salvador d’Austria comprò a fine ‘800 dopo essersi innamorato dei paesaggi della costa nord di Maiorca. L’autore dell’opera più importante sulle isole Baleari riformò l’antica casa conservando la torre fortificata e facendo ampliamenti di stile italianizzante. Inoltre, costruì un piccolo tempio neoclassico con marmo di Carrara, da cui si vede la punta di Sa Foradada. Oggi ospita il museo dedicato alla sua memoria. Dal 1978 ospita annualmente il Festival Internazionale di Deià, dedicato alla musica da camera.
Esplorate Deià, città che con il suo incanto ha stregato artisti da tutto il mondo, e la famosa Sóller, la cui valle è conosciuta come la valle delle arance. Sa Fàbrica de Gelats in Plaça des Mercat è una gelateria tradizionale che elabora gelati artigianali di più di 30 gusti: provate quello di arance!
Potete poi visitare il Port de Sóller, prendendo la simpatica tranvia. Questo porto è l’unica zona salva per le imbarcazioni in questa parte della Serra, spesso soggetta a mareggiate.
Continuando sulla Ma10, fermatevi un attimo al Mirador de Ses Barques, per vedere il porto di Sóller dall’alto. Prima di arrivare a Escorca, la strada bordeggia due laghi artificiali, nati dalla costruzione di dighe nelle valli di Cúber e del Gorg Blau, per sfruttare le risorse idriche provenienti dalla Serra e dal monte più alto, il Puig Major de Son Torrella (1450 metri).
Lluc – Cap de Formentor (40,9 km)
Arrivati a Lluc, passate per il monastero di Lluc, il vertice della religiosità maiorchina, dal momento che ospita l’immagine della patrona dell’isola.
Pollença è l’ultima cittadina che chiude la Serra de Tramuntana. Considerata come il centro culturale del nord dell’isola, è la porta d’entrata alla penisola di Formentor. Potete scendere al Port de Pollença e fermarvi in uno dei tanti bar o ristoranti del lungomare. Da qui, la Ma2210 vi porterà fino alla punta estrema dell’isola, il Cap de Formentor.
Sono appena 18 chilometri, ma con i tornanti sembrano molti di più.
Nel tragitto, fermatevi nel Mirador de la Creueta, da cui potete ammirare il Port de Pollença nella sua totalità da un lato, e dall’altro l’isolotto di Es Colomer.
Sulla destra, prima di ripartire, vedrete in alto una torretta, l’Atalaia d’Albercuix (costruita come punto di vedetta contro gli attacchi pirati), a cui vale la pena salire nonostante la strada tortuosa (comunque sia, sempre asfaltata e a doppia corsia). Da lassù, potrete avere una panoramica completa della baia di Pollença e di Alcudia e della spiaggia di Formentor.
Tornando sulla strada principale, subito dopo il tunnel che attraversa la montagna, osservate Cala Figuera de Formentor sulla sinistra. Arrivete dunque a Formentor, dove potete parcheggiare nell’ampio parcheggio e godervi la spiaggia.
Gli ultimi chilometri per arrivare al faro sono da fare guidando con cautela, per evitare anche le caprette che spesso attraversano la strada, ma il panorama merita davvero.