Se qualche volta avete letto queste pagine, avrete già avuto modo di scoprire che l'Andalusia è una regione piena di luoghi meravigliosi, affascinanti città storiche, spiagge da sogno, paesaggi naturali di rara bellezza. Ma esiste anche un'Andalusia raramente visitata dai turisti, fatta di panorami agresti, piccoli borghi di casette imbiancate a calce, immersi nel silenzio e in una tradizione culturale antica di millenni.
Castellar de la Frontera
Castellar de la Frontera è uno dei luoghi magici che punteggiano questa Andalusia nascosta. Arroccato su un monte nel bel mezzo del Parco Naturale de Los Alcornocales, in provincia di Cadiz, questo meraviglioso paesino offre una prospettiva diversa sullo stile di vita di queste terre rispetto a quella fornita dalle vicine località costiere o da città d'arte e storia come Siviglia o Granada.
Con queste ultime, condivide un'origine antica, arricchita nei secoli dal passaggio di regni e culture diverse, però mentre a Granada, Siviglia o Cordoba questa eredità brilla per dimensioni e magnificenza, il passato di Castellar trasuda non tanto dall'architettura, quanto dall'atmosfera che si respira visitandolo.
Il paese è costituito da tre nuclei abitati: Il Castillo de Castellar (conosciuto anche come "Castellar Viejo"), Castellar Nuevo e La Almoraima. Il Castillo rappresenta l'insediamento più antico ed affascinante dei tre. Si tratta di un bellissimo borgo racchiuso interamente all'interno delle mura di un antico castello di origine araba, costruito intorno al XIII° secolo a difesa del Taifa ("regno") di Algeciras dai regni confinanti (di qui il nome "de la Frontera" dato al borgo).
Protette dal castello, poche case appoggiate l'un l'altra ai due lati delle tortuose stradine danno vita al nucleo abitato originario, occupato fino agli anni '60 del secolo scorso, quando il progressivo abbandono delle attività agricole ed il numero crescente di emigranti spinse la popolazione a lasciare la rocca a spostarsi più in basso verso il fondo della vallata ed iniziare a costruire l'odierno Castellar Nuevo, in una zona più vicina alla spianata di Gibilterra ed ai nuovi posti di lavoro.
A partire dalla decade successiva un certo numero di hippies provenienti da tutta Europa cominciò a stabilirsi nello splendido enclave abbandonato, attirati dalle bellezze naturali e dall'isolamento; negli ultimi anni la progressiva (e riuscitissima) ristrutturazione del borgo ha favorito il ritorno, almeno per brevi periodi dell'anno, di alcuni degli antichi abitanti (tra cui l'ex premier spagnolo Felipe Gonzales) e vari festival ed iniziative culturali hanno scelto la piazzetta di Castellar come scenario, portando alcuni turisti ed un pò di attività in un borgo che rimane fondamentalmente molto poco frequentato.
Cosa fare a Castellar
La tranquillità, insieme alla gastronomia ed alla splendida natura dei dintorni, è la risorsa più preziona del centro. Il territorio intorno al paese ed i fiumi Guadarranque e Hozgarganta che lo attraversano fanno parte del Parco Naturale de Los Acornocales, uno dei più importanti d'Andalusia, per cui tutta la fauna ed i boschi di querce da sughero ("alcornocales") della zona sono protetti adeguatamente. Sembra che persino la National Geographic Society abbia aquistato una casa poco fuori le mura per permettere ai suoi ricercatori di studiare da una posizione privilegiata le numerose specie di uccelli che sostano qui ogni anno durante le loro migrazioni verso l'Africa. Passeggiantodo per i dintorni non è raro scorgere enormi nidi di cicogne ed incontrare cervi e cavalli selvaggi pascolare liberi intorno al lago artificiale situato ai piedi del castello.
La vista dalle mura è spettacolare (nelle giornate terse è possibile amirare il promontorio di Gibilterra, la baia di Algeciras e le coste africane), ed invita anche i più pigri ad esplorare i boschi e le colline intorno al centro. Adatta al trekking o alle passeggiate a cavallo, la zona di Castellar è inoltre dotata di una delle piste ciclabili più lunghe e attrezzate d'Andalucia. Un vero paradiso per gli amanti delle vacanze attive nella natura.
A poca distanza da Castellar Nuevo si trova la Casa Convento Almoraima, un monastero costruito tra il XVI° e XVII°, successivamente occupato dai Conti di Castellar per essere poi trasformato in fabbrica di sughero negli anni '40 del secolo scorso. Recentemente, con il declino dell'industria del sughero, il Convento ha di nuovo cambiato destinazione, diventando un hotel dotato di un ottimo ristorante ed in grado di offrire al pubblico numerose attività, grazie agli amplissimi terreni che integrano la proprietà sin dalla costruzione.
Qui è possibile visitare gli stabilimenti di lavorazione del sughero; partecipare ad escursioni per l'osservazione dei cervi e degli uccelli migratori o alle attività dedicate agli appasionati di micologia. Vengono inoltre organizzate visite alle vicine grotte (con esempi di arte rupestre), passeggiate a cavallo, trekking e cicloturismo all'interno del Parco.
Come arrivare
Nonostante l'isolamento, Castellar è facilmente raggiungibile dalla costa, situata a pochi chilometri di distanza. Per raggiungere il Castillo, percorrere la N340/E15 Malaga-Cadiz e prendere l'uscita per Jimena de la Frontera/Ronda; percorrendo la A405 fino Castellar de la Frontera si incontrano le indicazioni per il Castillo de Castellar.
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